In un sorprendente sviluppo, Mattia Perin ha condiviso le sue emozioni e ha spiegato il motivo della sua decisione di allontanarsi da tutte le attività legate al calcio a causa di…….
In un annuncio che ha lasciato il mondo del calcio italiano senza parole, Mattia Perin ha deciso di interrompere ogni attività legata al calcio, sia come giocatore che come figura coinvolta a livello professionale. Il portiere della Juventus, visibilmente commosso, ha condiviso pubblicamente i motivi dietro questa scelta, definendola “la decisione più difficile, ma anche la più necessaria” della sua vita.
“Negli ultimi mesi ho vissuto momenti molto intensi, sia dentro che fuori dal campo,” ha dichiarato Perin durante una conferenza stampa straordinaria convocata oggi pomeriggio. “Il calcio è sempre stato la mia passione, la mia ancora, ma è arrivato il momento di ascoltare me stesso e dare priorità alla mia salute mentale e al mio benessere personale. 
Perin ha raccontato di aver affrontato un lungo periodo di ansia e stress, accentuato dalla pressione costante delle aspettative e dalla mancanza di tempo da dedicare alla famiglia. “Ho iniziato a non riconoscermi più. Ogni partita, ogni allenamento, diventavano un peso, non più una gioia. Ho capito che continuare in queste condizioni non era sostenibile.”
L’estremo difensore, che ha indossato anche la maglia della Nazionale, ha precisato che la sua non è un addio definitivo, ma piuttosto una pausa a tempo indeterminato. “Non voglio chiudere la porta al calcio per sempre. Ma adesso devo staccare, ritrovare equilibrio, e tornare — forse — con uno spirito diverso.”
Il gesto di Perin ha ricevuto immediatamente il sostegno di colleghi, tifosi e figure del calcio italiano. La Juventus, tramite un comunicato ufficiale, ha espresso “totale comprensione e massimo rispetto” per la decisione del giocatore, lodando il suo coraggio nel parlare apertamente di tematiche spesso ignorate nel mondo sportivo.
In un ambiente dove la forza mentale è spesso data per scontata, la scelta di Mattia Perin rappresenta un importante messaggio: anche i professionisti hanno il diritto e il dovere di prendersi cura di sé. E a volte, il gesto più forte è proprio quello di fermarsi.
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