Riposa in pace: Proprio ora, Ivan Jurić è venuto a mancare a causa di un improvviso malore
Il mondo del calcio è in lutto per la tragica e improvvisa scomparsa di Ivan Jurić, ex allenatore del Torino FC e figura carismatica del panorama calcistico italiano ed europeo. Secondo quanto riportato dalle prime fonti ufficiali, Jurić sarebbe stato colpito da un malore fulminante nella tarda serata di ieri. I tentativi di soccorso si sono rivelati purtroppo inutili.
Aveva 48 anni.
Una carriera intensa, vissuta con passione
Nato a Spalato nel 1975, Ivan Jurić ha vissuto una carriera da calciatore di buon livello, militando in squadre come il Genoa, il Crotone e il Siviglia, prima di intraprendere la strada dell’allenatore. Come tecnico, è diventato noto per il suo stile aggressivo, tattico e moderno.
Ha allenato club come il Genoa, il Verona e, dal 2021 al 2024, il Torino FC, dove ha lasciato un’impronta forte grazie al suo spirito combattivo e alla capacità di valorizzare giovani talenti. La sua ultima stagione alla guida dei granata si è chiusa con un dignitoso 9° posto in Serie A.
Il ricordo del Torino FC
Il Torino FC ha rilasciato un comunicato commosso:
“Siamo sconvolti e addolorati per la perdita di Ivan Jurić. Non è stato solo un grande allenatore, ma anche un uomo diretto, leale e profondamente legato ai suoi giocatori e alla maglia che ha rappresentato. La società si stringe attorno alla famiglia di Ivan in questo momento di immenso dolore.”
Il cordoglio del mondo del calcio
Numerosi messaggi di cordoglio sono arrivati in poche ore da ex giocatori, colleghi allenatori, tifosi e dirigenti. Anche la Lega Serie A e la FIGC hanno espresso il proprio dolore, annunciando un minuto di silenzio su tutti i campi del prossimo turno di campionato.
Il CT della Nazionale, Luciano Spalletti, ha dichiarato:
“Ivan era un collega appassionato, una persona vera. Lo ricorderemo per la sua umanità e per il suo amore per questo sport.”
Una perdita che lascia il segno
Jurić era rispettato non solo per le sue competenze tecniche, ma anche per il suo carattere schietto e il forte senso di giustizia che portava con sé ovunque andasse. Era noto per il suo legame profondo con i giocatori, spesso descritto da molti di loro come un “padre calcistico”.